Relazione di fine mandato del CDA del GAL Ogliastra

Con il presente documento di fine mandato il Consiglio Direttivo del GAL Ogliastra intende denunciare la drammatica situazione che interessa l’approccio Leader in Ogliastra e in tutta la Sardegna.

Il GAL Ogliastra è un Organismo di diritto pubblico a maggioranza privata, attualmente impegnato nell’attuazione della Misura 19 del PSR 2014/2020; come tutti i GAL regionali  attua il cosiddetto approccio Leader, un approccio allo sviluppo locale di tipo partecipativo.

Sono trascorsi 5 anni dal percorso partecipativo che ha portato alla definizione della strategia di sviluppo del territorio del GAL Ogliastra, Territorio che ha creduto fortemente nel GAL, come del resto avviene da decenni, e in un’idea di sviluppo nata dal basso, in risposta alle reali esigenze del mondo imprenditoriale dell’area rurale dell’Ogliastra.

Oggi possiamo affermare, con grande rammarico, che le aspettative del territorio che abbiamo rappresentato sono state totalmente disattese, non per nostra volontà, ma a causa dei ritardi accumulati nella fase di attuazione della strategia che hanno compromesso in alcuni casi la partecipazione ai bandi, in altri sono stati causa di rinunce e che rischiano di sancire, in un momento critico come quello che stiamo attraversando, il fallimento definitivo di tutta la Programmazione.

Le complesse procedure per l’attuazione della Misura 19 del Programma di Sviluppo Rurale, individuano nei GAL i soggetti responsabili della stesura dei bandi di finanziamento, i quali però, prima di essere pubblicati, devono passare al vaglio dell’Organismo Pagatore Regionale (ARGEA). Al momento sono 4 i Bandi del GAL Ogliastra in attesa di validazione, alcuni da oltre 1 anno, per un importo di circa 2 milioni di euro.

A queste risorse si aggiungono quelle relative ai progetti delle cosiddette Azioni di Sistema, progetti a gestione diretta del GAL pensati per completare la strategia di sviluppo attuata con i Bandi, che il GAL ha predisposto e inviato a richiesta di approvazione da parte dell’Agenzia ARGEA; a distanza di 3 anni dalla presentazione delle domande di sostegno relative a 5 progetti, solo 2 sono stati regolarmente istruiti.

Le procedure complesse e i ritardi nell’espletamento delle istruttorie riguardano anche le misure relative al funzionamento del GAL. Per vedersi riconosciute le prime spese rendicontate relative alla gestione e al funzionamento, a causa dei ritardi nell’espletamento delle istruttorie, il GAL ha dovuto attendere oltre un anno e altrettanti dovrà probabilmente attenderne se non si porrà rimedio ad una situazione oramai insostenibile.

Il grande sforzo che la struttura tecnica del GAL sta facendo per portare avanti la programmazione con serietà e professionalità, rischia concretamente di essere vanificato dalla complessità e dai ritardi che continuano ad accumularsi, facendo venire sempre meno quella fiducia che si è creata negli anni verso un soggetto di prossimità che eroga contributi alle imprese locali e promuove il territorio con una programmazione dal basso.

Nonostante il continuo dialogo tra AssoGAL, (Associazione che rappresenta 16 dei 17 GAL sardi), e il Servizio Sviluppo dei Territori e delle Comunità Rurali dell’Assessorato all’Agricoltura, tutto si trascina lento e inesorabile.

In un momento di emergenza sanitaria come quello che stiamo vivendo, in cui la pandemia sta scavando un profondo solco tra chi è garantito e chi non lo è, non è pensabile che le imprese continuino a subire l’abbraccio soffocante e spesso mortale della burocrazia.

Non è pensabile che giunti alla fine del ciclo di programmazione dei fondi strutturali 2014-2020, i GAL sardi abbiano erogato solo una piccola parte a favore delle imprese, su un totale di oltre 60 milioni di euro assegnati alla Misura 19 del PSR.

Eppure, nonostante la disponibilità al dialogo dell’Assessora Murgia, innumerevoli  riunioni, solleciti, mail e videoconferenze, il GAL è tuttora imbrigliato in un groviglio di adempimenti burocratici con ritardi che si ripercuotono sulla struttura amministrativa e sopratutto sulle imprese, con il rischio di disimpegno di risorse importanti.

I gravi ritardi accumulati sono dovuti principalmente alle difficoltà operative di ARGEA, che di fatto sta rallentando e bloccando la spendita delle risorse.

Nonostante con diverse interrogazioni consiliari e richieste di intervento alla V commissione, siano state sollecitate decisioni politiche concrete da parte della Giunta Regionale, poco è stato fatto, sopratutto per mettere in condizioni ARGEA di smaltire l’enorme mole di lavoro arretrato.

Vogliamo ricordare che ARGEA è un’agenzia regionale, braccio operativo della Regione e che è evidente che non è più in grado da sola di assolvere alle proprie funzioni e pertanto deve essere profondamente riformata anche con l’ingresso di nuove figure specialistiche.

Ci preme ricordare che i GAL della Sardegna, 17 in totale, coinvolgono una percentuale superiore al 60% del territorio regionale, sono gli organismi di sviluppo locale più vicini ai territori rurali e pertanto meritevoli di maggiore attenzione da parte della Amministrazione Regionale.  Eppure si trovano oggi a essere relegati a passacarte di altre strutture regionali, privati della necessaria autonomia gestionale per poter funzionare come vere agenzie di sviluppo.

Per questi motivi, per il profondo rammarico e l’impotenza che proviamo davanti a questa situazione, abbiamo deciso di rassegnare anticipatamente le nostre dimissioni nelle mani dell’Assemblea dei soci e chiedere un intervento del Presidente della Regione Solinas, affinché possa prendere atto e abbia consapevolezza della gravità della situazione divenuta ormai intollerabile e possa contribuire a trovare soluzioni nell’interesse delle aree rurali della Sardegna e quindi dei Sardi.

L’auspicio è che tutta la politica si faccia carico della situazione, evitando di disperdere quanto oltre 20 anni di esperienza LEADER in Sardegna ha costruito, anni in cui i GAL, soggetti vicini alle imprese e ai territori, sono stati in grado di dare risposte alle fasce più deboli del tessuto economico della Sardegna, con interventi a misura delle piccole imprese ed evitando, come qualche “illuminato” vorrebbe, di certificarne il fallimento, a vantaggio delle aree forti della Sardegna e a discapito dei territori più deboli.

Al Consiglio Direttivo che verrà lasciamo in eredità un lavoro avviato che, affinché produca benefici sul territorio, avrà bisogno di nuovi stimoli e di energie nuove, ma anche e soprattutto che si faccia portavoce di una riforma sostanziale a livello regionale, per far si che i GAL,  privati della propria autonomia gestionale che ben aveva funzionato nei primi periodi di programmazione come iniziativa comunitaria LEADER, non debbano rispondere di un fallimento di cui non sono responsabili.

ll Presidente e il Consiglio Direttivo del GAL Ogliastra
Rubiu Piero , Fois Ilario, Serra Giovanni, Serra Sebastiano, Pisano Fabrizio, Meloni Rocco, Arra Vito

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.