Piano Anticorruzione è contenuto all’interno del Regolamento Regolamento Interno
Approvato dall’Assemblea dei soci del 13 aprile 2022
Anticorruzione ESTRATO REGOLAMENTO INTERNO:
Il GAL è un’organismo che svolge attività di pubblico interesse. Secondo l’interpretazione formalizzata
dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) nella determinazione n. 8 del 17 giugno 2015 in merito
all’applicazione delle disposizioni di cui alla legge n. 192 del 2012 “Disposizioni per la prevenzione e la
repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione” e al D. Lgs. N. 33 del 2013,
“Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da
parte delle Pubbliche Amministrazioni”, l’attuazione della normativa in materia di prevenzione della
corruzione comporta per il GAL oneri minori rispetto a quelli imposti alle società in controllo pubblico.
In particolare, la determinazione in oggetto prevede, con riferimento alla società non caratterizzate da
controllo pubblico, due modalità alternative di adeguamento alle finalità di legge:L’adozione del modello di organizzazione e gestione ai sensi del D. Lgs. N. 231 del 2001;
L’adozione di misure organizzative idonee alla prevenzione della corruzione.
Con riferimento al GAL, l’adozione del modello 231 risulterebbe molto complesso e determinerebbe costi
incompatibili con la struttura delle risorse finanziarie del Consorzio. Quest’ultimo, infatti si caratterizza per un
sistema di income del tutto peculiare rispetto alle società a partecipazione pubblica, cosi sintetizzabile:
• L’Ente svolge attività di gestione dei procedimenti volti all’erogazione di contributi europei e regionali
di promozione e ausilio delle attività agricole e rurali;
• Per le attività svolte il Consorzio è sovvenzionato dalle risorse messe a disposizione dalla Regione
Autonoma della Sardegna in seguito a rendiconto con un importo sufficiente unicamente per i costi
organizzativi ed all’erogazione dei contributi ammessi e concessi di ogni singolo programma di attività;
• Il GAL non dispone di risorse finanziarie proprie sufficienti da destinare all’adozione ed alla gestione di
un modello 231.
Alla luce della struttura, delle modalità di finanziamento e delle attività svolte, la soluzione più efficiente alla
prevenzione del rischio corruttivo è dunque quella dell’adozione di opportune misure organizzative ed
operative, che debbono sintetizzarsi:
a) Nella individuazione e nella descrizione delle attività esposte a particolare rischio;
b) Nella definizione di procedure organizzative ed amministrative destinate alla delimitazione
delle funzioni nell’ambito dei procedimenti posti in essere nelle aree sottoposte a particolare
rischio.
L’identificazione dei rischi trae origine dall’analisi di tutti gli eventi che possono essere correlati al rischio di
corruzione. Da una prima analisi del rischio connesso ai singoli processi per procedere ad escludere i
processi non ritenuti significativamente passibili di fatti corruttivi. Un rischio quindi, è da ritenersi critico
qualora pregiudichi il raggiungimento degli obiettivi strategici, determini violazione di legge, comporti perdite
finanziarie, metta a rischio la sicurezza del personale, comporti un serio danno per l’immagine o la
reputazione della Società a causa dell’uso improprio delle funzioni attribuite. A fronte di tali condotte sopra
elencate, possono essere considerate quali aree a rischio all’interno del GAL le seguenti attività:
Le attività nelle quali si sceglie il contraente per l’affidamento dei lavori, forniture e servizi anche con
riferimento alla modalità di selezione prescelta ai sensi del codice dei contratti pubblici relativi ai lavori,
servizi e forniture;
Le attività oggetto di concessione ed erogazione di contributi finanziari nonché attribuzione di vantaggi
economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati;
I concorsi e le prove selettive per l’assunzione del personale.
Gli strumenti attraverso i quali le misure di prevenzione del rischio di corruzione trovano attuazione sono i
seguenti:
• Gli obblighi di trasparenza e di pubblicità;
• La formazione del personale;
• Il monitoraggio dei tempi di conclusione dei procedimenti;
• Le segnalazioni di irregolarità.